Chi va in montagna e si ferma in qualche rifugio a dormire, ha la possibilità come pochi  in quest' epoca, di godersi tutto lo splendore dell' arco celeste al completo. Impariamo a conoscerlo ed apprezzarlo.

Se le stelle del cielo, anziché brillare continuamente sul nostro capo, non si potessero vedere che da un solo punto della terra, gli umani non cesserebbero di recarvisi per contemplare le meraviglie del cielo.

Eppure sopra le nostre teste 365 giorni l’anno, tempo permettendo, possiamo ammirare lo splendore celeste di miliardi di corpi luminosi.

Ma in quanti ce ne accorgiamo?

Alzando semplicemente il naso all’insù si possono rivivere splendide storie mitologiche, amori e duelli impossibili. Si scoprirebbe il perché di tanti termini usati tutti i giorni, che etimologicamente derivano da costellazioni create dai nostri antichi.

Ma cosa sono e cosa servono le costellazioni?

Per rispondere a questa domanda bisogna immedesimarsi in un nostro antenato, vissuto nell’epoca dove ci si addormentava quando il sole tramontava e si svegliava con il sorgere delle prime luci mattutine.

Il vivere in un epoca senza energia, quindi senza inquinamento luminoso, ha indubbiamente influenzato la visione del arco celeste per i primi uomini.

Ma come spiegare quel insieme di puntimi luminosi, immerse nel buio più assoluto della notte terrestre?

I romani erano convinti fossero “buchi nel cielo da cui brilla la luce dell’infinito”. Non oso immaginare la delusione se coloro che lo immaginavano dovessero guardare con un telescopio attuale il cielo.

“Palle infuocate” che gettano lingue di fuoco, chiamate più comunemente “protuberanze”, che raggiunto il loro apice massimo ricadono mostruosamente sul corpo celeste. Ma loro al tempo non potevano saperlo, erano convinti che il regno degli immortali, bellissimo, fosse sopra le nostre teste. Sono dunque li che vivevano i loro dei.

Troveremo dunque storie affascinanti, una per ogni tradizione culturale.

Curioso costatare infatti che le costellazioni sono per tutte le popolazioni generalmente le stesse, semplicemente i vari popoli che si succedevano cambiavano o modificavano la storia a proprio piacimento, con i propri dei e le proprie storie.

Una volta al mese scopriremo come riconoscere una costellazione e la sua storia mitologica.

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L . A . - staff di Vivere La Montagna